L’edilizia in legno in Italia raggiunge quota 700 milioni

Chi l’avrebbe mai detto, solo pochi anni fa, che saremmo riusciti a vendere case in legno ai tedeschi?». Con una battuta, il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, mette bene a fuoco l’esplosione inattesa (nella sua entità e rapidità) dell’edilizia in legno nel nostro Paese, che in questi anni di grave crisi del settore costruzioni è riuscita non solo a crescere in controtendenza, guadagnando quote di mercato, ma anche ad affermarsi all’estero, sfruttando il riconoscimento e la forza del brand «made in Italy».

L’Italia è infatti al quarto posto in Europa per la produzione di edifici prefabbricati in legno, con un valore della produzione che, nel 2015, ha raggiunto i 696 milioni di euro (703,8 milioni secondo il dato di rilevazione comunitario Prodcom), in crescita del 9,9% rispetto all’anno precedente e con una quota di mercato pari al 7,2% del totale dei permessi di costruire in Italia. I nuovi edifici costruiti sono stati 3.200, per un totale di 3.400 unità abitative.

A scattare questa fotografia è il secondo Rapporto case ed edifici in legno, presentato ieri da FederlegnoArredo, che presenta un quadro con non poche sorprese e sfata alcuni luoghi comuni. Innanzitutto, l’edilizia in legno gode di ottima salute, sottolinea Orsini. Mentre i permessi di costruire per nuove abitazioni in Italia crollavano, tra il 2007 e il 2015, da quasi 250mila a 41mila, quelli per case in legno sono andati aumentando. In realtà, tra il 2014 e il 2015 anche le abitazioni in legno sono diminuite, ma in misura minore (-1,2%) rispetto a quelle totali (-12%) e questo spiega l’aumento di quote di mercato.

È cresciuto contestualmente il volume delle esportazioni (+112%) che, con un valore di 43 milioni, per la prima volta nel 2015 hanno superato le importazioni. Il primo mercato di sbocco è la Germania (+278% sul 2014), che assorbe il 29% dell’export, seguita da Svizzera (18%), Croazia e Francia (entrambe 11%). Cresce anche il peso dell’Italia tra i produttori europei: il nostro Paese ha superato l’Austria, ottenendo il quarto posto (ovvero il 9% del mercato europeo) dietro a Germania, Regno Unito e Svezia. Inoltre il made in Italy, con un +9,9%, cresce più della media europea (+5,9%).

Altro mito da sfatare, la supremazia indiscussa del Trentino-Alto Adige, che mantiene il primato per quanto riguarda il fatturato generato dalle aziende (il 46% del totale nazionale), ma cede lo scettro alla Lombardia per numero di aziende ed è quarta per numero di costruzioni realizzate, dove sul podio salgono invece Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

«Il Rapporto fotografa il crescente interesse per questo tipo di edilizia, e non soltanto nel residenziale», osserva il presidente Fla. Le ragioni vanno cercate nelle caratteristiche, intrinseche al legno stesso, di sostenibilità, sicurezza e versatilità: «un materiale che si può riutilizzare e riciclare, che risponde meglio di altri alle funzioni antisismiche e di risparmio energetico, e che consente tempi di costruzione molto rapidi», precisa Orsini. «Queste caratteristiche rispondono alle esigenze di una clientela sempre più attenta e competente – aggiunge Marco Vidoni, presidente di Assolegno, promotrice del Rapporto –. Le imprese, a loro volta, in questi ultimi anni hanno investito molto in tecnologie, per ottenere materiali e soluzioni sempre più performanti».

Si sono diffuse tecniche costruttive come l’X-lam, ad esempio (fondata sull’uso dei pannelli iperleggeri e resistenti X-lam, che oggi rappresenta il 45% delle nuove costruzioni), che ha dato una svolta al mercato, rendendo possibile sviluppare costruzioni multipiano o sopraelevazioni che, in un Paese come l’Italia caratterizzato da una scarsità di suolo disponibile, sono fondamentali per il futuro dell’edilizia. Anche grazie a queste tecniche gli edifici in legno si sono diffuse nelle città, con esempi di palazzi multipiano in legno da Milano a Roma, da Torino a Rimini a Jesi.

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-07-11/l-edilizia-legno-italia-raggiunge-quota-700-milioni-143305.shtml?uuid=AEFYeTvB