Le case del Terzo Millennio? Sono in legno così sono economiche e antisismiche

Antisismico, resistente, naturale, rinnovabile il legno è ideale per la realizzazione di edifici a basso consumo energetico e dal minimo impatto ambientale

La rivincita del legno: non solo materiale costruttivo

Tre casette: una di paglia, una di legno e una in mattoni, sono quelle della fiaba popolare dei “Tre porcellini”. E se è vero che i fratellini si salvano dal lupo cattivo perché si rifugiano nella casa di muratura, è altrettanto vero che, in caso di incendio, si sarebbero salvati in quella di legno. 

Casa study Pedrengo (MyDATEC)Casa study Pedrengo (MyDATEC)
 

sì, perché, come racconta Marco Fioravanti, docente di Tecnologia del Legno all’Università degli Studi di Firenze «Il legno brucia, ma una casa in legno, bruciata, resta in piedi mentre una con le travi in acciaio, colpita da un incendio, cede di schianto quando l’acciaio raggiunge una temperatura tale da provocarne non la liquefazione, ma la perdita della capacità portante. Le Torri Gemelle, se avessero avuto la struttura in legno anziché in ferro, molto probabilmente non sarebbero collassate». Si arriva quindi a sostenere che edifici in legno possano risultare meno soggetti a rischio di crollo a causa di incendio che non edifici in acciaio.

Il legno è anche un materiale antisismico, è resistente, naturale, rinnovabile, è quindi l’ideale per la realizzazione di edifici a basso consumo energetico e dal minimo impatto ambientale.

Il legno ha anche un alto grado di isolamento termico e acustico, i consumi energetici di un edificio in legno possono ridursi fino all’80% rispetto agli edifici tradizionali. Il legno crea infatti un microclima naturale fresco in estate e confortevole in inverno arrivando a un risparmio in bolletta per i consumi energetici di oltre il 20%, e contribuendo a un netto taglio delle emissioni di CO2.
 
In base a rapporto “Case ed edifici in legno” di Federlegnoarredo, il mercato delle case in legno è un comparto in crescita, con oltre 3.400 nuove abitazioni realizzate in legno nel corso del 2015, pari al 7% sul totale dei permessi di costruire, e 696 milioni di euro di controvalore, che potrebbe fruttare, se sviluppato, migliaia di posti di lavoro. Abbandonata quindi l’idea di associare la casa in legno esclusivamente alla casa di montagna o alla casetta prefabbricata, si moltiplicano gli edifici realizzati su misura e che guardano al futuro, spingendo sul design, sull’efficienza e sulla versatilità delle forme.
 

L’edilizia in legno in Italia raggiunge quota 700 milioni

Chi l’avrebbe mai detto, solo pochi anni fa, che saremmo riusciti a vendere case in legno ai tedeschi?». Con una battuta, il presidente di FederlegnoArredo, Emanuele Orsini, mette bene a fuoco l’esplosione inattesa (nella sua entità e rapidità) dell’edilizia in legno nel nostro Paese, che in questi anni di grave crisi del settore costruzioni è riuscita non solo a crescere in controtendenza, guadagnando quote di mercato, ma anche ad affermarsi all’estero, sfruttando il riconoscimento e la forza del brand «made in Italy».

L’Italia è infatti al quarto posto in Europa per la produzione di edifici prefabbricati in legno, con un valore della produzione che, nel 2015, ha raggiunto i 696 milioni di euro (703,8 milioni secondo il dato di rilevazione comunitario Prodcom), in crescita del 9,9% rispetto all’anno precedente e con una quota di mercato pari al 7,2% del totale dei permessi di costruire in Italia. I nuovi edifici costruiti sono stati 3.200, per un totale di 3.400 unità abitative.

A scattare questa fotografia è il secondo Rapporto case ed edifici in legno, presentato ieri da FederlegnoArredo, che presenta un quadro con non poche sorprese e sfata alcuni luoghi comuni. Innanzitutto, l’edilizia in legno gode di ottima salute, sottolinea Orsini. Mentre i permessi di costruire per nuove abitazioni in Italia crollavano, tra il 2007 e il 2015, da quasi 250mila a 41mila, quelli per case in legno sono andati aumentando. In realtà, tra il 2014 e il 2015 anche le abitazioni in legno sono diminuite, ma in misura minore (-1,2%) rispetto a quelle totali (-12%) e questo spiega l’aumento di quote di mercato.

È cresciuto contestualmente il volume delle esportazioni (+112%) che, con un valore di 43 milioni, per la prima volta nel 2015 hanno superato le importazioni. Il primo mercato di sbocco è la Germania (+278% sul 2014), che assorbe il 29% dell’export, seguita da Svizzera (18%), Croazia e Francia (entrambe 11%). Cresce anche il peso dell’Italia tra i produttori europei: il nostro Paese ha superato l’Austria, ottenendo il quarto posto (ovvero il 9% del mercato europeo) dietro a Germania, Regno Unito e Svezia. Inoltre il made in Italy, con un +9,9%, cresce più della media europea (+5,9%).

Altro mito da sfatare, la supremazia indiscussa del Trentino-Alto Adige, che mantiene il primato per quanto riguarda il fatturato generato dalle aziende (il 46% del totale nazionale), ma cede lo scettro alla Lombardia per numero di aziende ed è quarta per numero di costruzioni realizzate, dove sul podio salgono invece Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna.

«Il Rapporto fotografa il crescente interesse per questo tipo di edilizia, e non soltanto nel residenziale», osserva il presidente Fla. Le ragioni vanno cercate nelle caratteristiche, intrinseche al legno stesso, di sostenibilità, sicurezza e versatilità: «un materiale che si può riutilizzare e riciclare, che risponde meglio di altri alle funzioni antisismiche e di risparmio energetico, e che consente tempi di costruzione molto rapidi», precisa Orsini. «Queste caratteristiche rispondono alle esigenze di una clientela sempre più attenta e competente – aggiunge Marco Vidoni, presidente di Assolegno, promotrice del Rapporto –. Le imprese, a loro volta, in questi ultimi anni hanno investito molto in tecnologie, per ottenere materiali e soluzioni sempre più performanti».

Si sono diffuse tecniche costruttive come l’X-lam, ad esempio (fondata sull’uso dei pannelli iperleggeri e resistenti X-lam, che oggi rappresenta il 45% delle nuove costruzioni), che ha dato una svolta al mercato, rendendo possibile sviluppare costruzioni multipiano o sopraelevazioni che, in un Paese come l’Italia caratterizzato da una scarsità di suolo disponibile, sono fondamentali per il futuro dell’edilizia. Anche grazie a queste tecniche gli edifici in legno si sono diffuse nelle città, con esempi di palazzi multipiano in legno da Milano a Roma, da Torino a Rimini a Jesi.

Fonte: https://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2017-07-11/l-edilizia-legno-italia-raggiunge-quota-700-milioni-143305.shtml?uuid=AEFYeTvB